"Questo pezzetto di carta, che poi sono anch'io..."


 
Francesco di Cristofano detto il Franciabigio, Ritratto di un gentiluomo (1522)


Cadenza

Questo pezzetto di carta,
che poi sono anch'io,
ogni tanto un sant'uomo lo raccoglie
e ci scrive, sovrascrive, una grazia.
Ma oggi è preso dal vento e da questa luce,
luce gialla certo, ché siamo in autunno.
Quanti ce ne vorrebbero di pezzi di carta
per comporre il mio io
e giusto Dio ci vorrebbe
a fermarmi nel vento.


Sergio Ladu


Per gli amanti della musica antica Sergio Ladu non ha bisogno di presentazioni, né lo ha la sua voce baritonale dal timbro luminoso ed elegante. Personalmente l'ho scoperta per caso, come accade per le cose più sorprendenti della vita, e mi ha colpito subito per la bellezza del timbro e per la capacità di modularsi sull'estensione di ogni singola parola. Ho scoperto poi dell'esistenza di una produzione poetica di questo artista e mi è sembrata la spiegazione più naturale del grande talento con cui Sergio Ladu riveste della propria voce ogni singola parola nel canto. Esiste di questa poesia, Cadenza, una versione musicata dal compositore francese Michel Bosc, in cui Ladu legge in forma di canto il testo della poesia. Dico legge, perché a me sembra una vera e propria lettura, non solo un testo di struggente bellezza cantato con sapienza e partecipazione. Una lettura personale, profonda e misteriosa, parallela a quella con cui ognuno può addentrarsi fra queste righe e meravigliarsi, sobbalzare quasi, trovandosi all'improvviso di fronte alla cristallina trasparenza di certi passaggi, di certe immagini che spalancano universi immensi dentro lo spazio di un testo così breve. E quel verso di indescrivibile bellezza con cui il testo si apre: "Questo pezzetto di carta, che poi sono anch'io..." alla fine della lettura diventa la condizione di ognuno, la mia, e rimane addosso una specie di attesa per quel piccolo prodigio quotidiano, per quella grazia scritta, sovrascritta.




Sergio Ladu, Cadenza
Musica di Michel Bosc
Sergio Ladu, basso-baritono
Maria Silvana Pavan, pianoforte


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