"...sull'ali, a lei che adoro..."

Forse non è davvero necessario capire il perché di ogni cosa, o forse sì, forse lo è, così come è necessario trovare il passo successivo di ogni direzione. Ascolto quest'aria di indicibile bellezza e penso alla Sardegna, a tutta la Sardegna. Ancora sto cercando di definirla, di descrivere cosa vedo della sua bellezza, di spiegare perché mi attrae verso di sé. Ogni tanto parole che mi sembrano nuove si affacciano al mio foglio e si lasciano scrivere come se fossero la definizione, la spiegazione. Ora, ad esempio. Nell'immensità del continente di musica che è quest'aria mozartiana, sento tutta la verticalità della mia terra, dove si sta rivolti verso il mare come su un cornicione, e si aspetta di vedere la terra del sogno emergere dal caigo sull'acqua e si soffre la vastità spaventosa del mare visto dalla terraferma e si sta sospesi, a volte per un'intera vita, indecisi se compiere o no il primo passo del distacco. La terra immersa nella nebbia sul mare non può essere un'isola qualsiasi. Non per un ligure. Ci vuole una terra su cui ci si possa sedere con la stessa asprezza e la stessa onestà delle rocce che strapiombano in mare. Deve essere una terra come questa da cui mi affaccio ogni santo giorno. Ecco, ora credo di poter dire con sufficiente certezza che la Sardegna è quella terra, l'unica terra cui un ligure possa arrivare a piedi, camminando sul mare. Aura che intorno spiri - dice l'aria di Mozart - sull'ali, a lei che adoro, deh porta i miei sospiri... Poi dice anche "dì che per essa moro e più non mi vedrà", ma io quando l'ascolto, quando come stasera la dedico all'Isola più bella della Terra, canto: dì che per essa (grazie ad essa) vivo, e che mi rivedrà. Ajò.



W. A. Mozart, dall'aria "Misero, o sogno o son desto", Aura che intorno spiri, Rolando Villazon

2 commenti:

Costantino ha detto...

E' bellissimo il tuo parlare di Sardegna, in questo come negli altri post.
Leggo ammirato, e sogno di andarci un giorno non troppo lontano, senza la presunzione di poter vedere tutto ( i miei viaggi sono sempre temporalmente brevissimi ), ma nella certezza di apprezzarne i colori dei paesaggi, lo spirito della gente, il profumo dei fiori e dei vini, la beltà delle Madonne delle chiese.
Buona e serena Pasqua.

red ha detto...

I tuoi viaggi, "temporneamente brevissimi" di cui ho più volte ammirato le immagini, sono così intensi che si potrebbero contare i passi che hai compiuto, le impronte che hai lasciato camminando. Sei un vero viaggiatore. Grazie per le parole bellissime e per averle scritte qui. Buona e serena Pasqua a te e Giada.