" Come, said my soul, Such verses for my Body let us write, (for we are one,)..."


 

Chissà se sono nata qui per come siamo fatte,questa terra ed io... Di certo so che anch'essa, come me, non è nata così, lo è diventata poco a poco, a caro o giusto prezzo. In ogni caso, quando raggiungo la sommità della costa che sale su dal mare come fosse la cosa più semplice del mondo, sento quella semplicità anch'io. Oggi sono salita fino in cima, dopo un lungo tratto. Male ai piedi e alle gambe, sole e pioggia insieme e vento. Ad ogni passo, quasi, una buca, un sasso divelto, terra che scivola e porta con sé le suole, ma anche cespugli profumati e aria aspra, emigrante, e mare, mare, mare fin dove riesco a vedere e sagome di nuvole che oscurano le onde passando veloci e uccelli frettolosi. Oggi non ho cercato con gli occhi la costa più lontana. Ho continuato a guardare stupita, meravigliata, le impronte che ho lasciato sulla terra chiara. Erano doppie.


4 commenti:

Costantino ha detto...

Uno scritto che parte dal mare (io invidio molto chi ha la fortuna di poter salire in cima ad un dirupo ed ammirare un orizzonte integralmente marino) e arriva al mistero.
Uno scritto che si pone tanti perché.

red ha detto...

Ammiro molto la tua sensibilità. Grazie Costantino.

anto bee ha detto...

Ho sentito l'aria salire ripida dal mare e il vento, lasciare sul mio viso gli odori della terra.

red ha detto...

Grazie Anto...perché mi leggi e per come lo fai.