La curiosità




Un viso fiammingo emerge da una tavola dipinta. Appartiene alla figura alata di un arcangelo che se ne sta silenzioso e "danzante" nella penombra della cripta di una cattedrale sarda. Mi colpisce al primo sguardo perchè mi ricorda un altro volto, che ho ammirato più volte a Palazzo Bianco in Strada Nuova, a Genova. Si tratta della così detta " Madonna dell'uva ", pannello centrale di un polittico dipinto da Gerard David nel primo decennio del 1500 per un committente genovese e conosciuto come il Polittico di San Gerolamo della Cervara. Possiedo un bel libro, una raccolta di saggi intitolata " Pittura fiamminga in Liguria secoli XIV - XVII ", curata da Piero Boccardo e Clario Di Fabio per Silvana Editoriale e ricordo che a pagina 58, a fronte del saggio di Di Fabio sul Polittico della Cervara, troneggia a tutto campo la Madonna dell'uva, dal viso umile, consapevole, molto simile nell'espressione a quello dell'arcangelo sardo. Vado a prendere il libro dallo scaffale e cerco la pagina: gli scambi commerciali fra Genova e le Fiandre.....la Loggia dei mercanti genovesi che già dal Duecento si erano stabiliti a Bruges....il committente Vincenzo Sauli, politico genovese molto legato alla corona di Francia e impegnato in continui viaggi diplomatici in Europa...




La cattedrale in cui è conservato il dipinto sardo si trova in un borgo di circa 5800 anime, arroccato in modo davvero particolare ai piedi di un antico castello. Posso visitarlo solo virtualmente, attraverso immagini o al massimo maps, ma sebbene da così lontanto l'aspetto di questo borgo mi ricorda in modo impressionante la mia Regione, anzi la mia riviera, che è quella genovese di levante: coste alte, borghi abbarbicati in bilico su un mare montaliano " che spalanca ampie gole e abbranca rocce ", da cui emergono scogli di ardesia scura, di rosso diaspro, che sembrano bastioni di città fortificate. Il castello, oltretutto, è stato costruito dai Doria. Il paese ha nome Castelsardo, la cattedrale è intitolata a Sant'Antonio Abate, la figura alata è l'Arcangelo Michele e l'autore del dipinto è un misterioso personaggio, di cui non si conosce la vera identità, unanimemente conosciuto come il Maestro di Castelsardo. Sì, ma cosa ci fa un viso fiammingo nella cattedrale di un borgo sardo arroccato attorno a un castello genovese? Questa domanda circa un anno fa ha fatto del dipinto di Castelsardo una porta e della mia curiosità il gesto cauto ma molto motivato di socchiuderla. Oltre la soglia c'è un tesoro immenso. Sto cercando da quel gesto in poi di trascriverne tutta la ricchezza, di delinerare una mappa che mi permetta di orientarmi in essa, anche se ho già capito che non c'è alcun forziere da disseppellire sotto la x di un punto da decifrare: la mappa è la Sardegna intera e la Sardegna intera è il tesoro, affatto nascosto, da scoprire.


3 commenti:

anto bee ha detto...

interessante e curioso.

orso - homine de su marghine.. ha detto...

una tela di tale importanza da vedere.
ciao

Costantino ha detto...

Senza parole di fronte allo stupendo Arcangelo alato.
Abbiamo una fortuna,che non sempre apprezziamo: opere d'arte, in Italia,si trovano in ogni luogo, anche dove non ce l'aspetteremmo mai...