Il senso di un blog




Caro Massimo, 

capisco e rispetto profondamente la tua decisione di chiudere. Ci ho pensato tante volte anch'io, nel tempo. Stavo in effetti per risponderti, per esprimerti la mia comprensione, quando una tua frase mi ha costretto a riflettere una volta di più. Una frase, ma soprattutto una parola: senso. Tu l'hai usata chiaramente con l'accezione di "significato", ma a me ha suggerito un altro aspetto, se possibile ancora più importante riferito ad un blog. Senso vuol dire anche direzione. Ho riflettuto molto da quando scrivo qui, sul mezzo che mi permette di farlo e sull'intento che mi spinge ad insistere. Le considerazioni sono state di volta in volta diverse, così come le aspettative. L'unica cosa che davvero non ho mai tenuto in considerazione sono i parametri di google per classificare il mio blog: il numero dei visitatori, la frequenza dei commenti, l'urgenza di entrare a far parte di una cerchia per farsi conoscere, per rendere il blog visibile. A sostegno di questo c'è il commento di Achab, il primo commento che ho ricevuto "da fuori"; ricordo quando è arrivato, gentile e molto reale, semplice: mi diede subito l'impressione che a scriverlo fosse stata una persona vera. Da quel momento, pur con tutte le messe a fuoco successive, ho sempre tenuto quelle parole presenti e con esse la convinzione che ne basta uno, uno solo, di commento, di passaggio, per giustificare la mia presenza qui. Invece i commenti e i passaggi sono stati e sono tutt'ora molti. Sono stata fortunata in questo perché sono da sempre pensieri scritti col cuore sulla punta delle dita, da persone che hanno voluto e vogliono lasciare qui una traccia delle loro emozioni. Questo traffico inaspettato di parole "da fuori", inaugurato dal mio amico Achab, che abbraccio col cuore, coerente con quel primo segnale di vita, ha nel tempo generato un moto. Una direzione. Un senso. In quello, nel traffico bellissimo di considerazioni, di intuizioni, di gratitudine, posso distinguere ogni nome, ogni persona che ne ha fatto e ne fa parte. In quello ho conosciuto la presenza cara fine a sè stessa, le passioni di molti, come la fotografia, la musica, la propria città, la poesia e la scrittura, il proprio mondo; ho potuto stringere un po' di più alcune delle tante mani che mi hanno toccato qui, scoprendo i loro sogni, le loro preziose ed uniche sfumature che rendono tutti diversi, indimenticabili. Ho potuto conoscere te, attraverso i tuoi "post", orrenda parola per definire le tue idee, il tuo linguaggio interiore, che hai portato in uno spazio del tutto simile a questo, facendone un posto unico, che dice come sei. Allora, con tutto il rispetto possibile per i tuoi sentimenti e per la tua decisione, mi permetto di scriverti che forse il senso è questo. Non è la frequenza, che io definisco sempre fisiologica, del nostro scrivere sul blog a stabilirne l'importanza; non è la costanza della nostra presenza a determinare la logica dell'esistenza di un non luogo come questo. Il senso vero di un posto come questo, che non esiste eppure fa coesistere persone ed emozioni, sono le tracce di vita di chi è passato da qui e di chi passerà. Le cose che scrivo, che ho scritto e "costruito" qui, sull'onda di un bisogno mio di esistere in altro modo, di esprimere cose che altrove non saprei dire, si sono completate con le parole di chi ha letto, ascoltato, pensato e sorriso. Le cose che hai scritto, le poesie scelte in quel particolare momento, i dipinti, le immagini, abbinati ai pensieri sull'onda delle tue emozioni, delle tue intenzioni, sono un bagaglio prezioso che in un certo senso appartiene anche a me e a tutti coloro che, come e più di me, hanno saputo esprimerti ciò che hanno ricevuto dalle tue pagine. Ti abbraccio come ho fatto sempre e come farò ancora da qui, ma ti prego di leggere in questo abbraccio, oltre l'affetto sincero e istintivo che racchiude, un piccolo dispiacere al pensiero di non poter più entrare fra le pagine di quel libro che ho sfogliato sempre con grande piacere. Sono tornata spesso a rileggerlo ultimamente, ed è stato come aprirlo per la prima volta: perché sono cambiata e le tue pagine hanno ancora molto da dirmi. Vedi Massimo? Nel mio post precedente ho citato Whitman, ho illustrato con un dettaglio del Veronese, ho incollato la musica di Elisa. Chissà quante altre persone hanno scelto le stesse cose, la stessa musica, lo stesso dipinto, la stessa poesia. Tu pure, ami Elisa e Whitman. Ecco cosa mancherà: il tuo modo di dire quanto e perché.

Prendi, ti prego, questa lettera come un lungo abbraccio. Un abbraccio esigente delle tue idee e del tuo mondo, ma pieno di gratitudine, in cambio. Questo è il senso. 
Tanti baci.
red

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Red,

sei sempre troppo cortese nei miei riguardi, davvero non merito tanta attenzione.
Il tuo blog è un posto mevaviglioso e personalmente trovo i tuoi post molto belli e profondi, ricchi di contenuti che ognuno di noi non può che apprezzare... Poesia, Arte, Musica, parole e pensieri che fanno bene al cuore... come non amare questo posto !! E' tutto quello che mi piace di questo mondo . E' la parte migliore di noi.

La decisione di chiudere il mio blog credimi, è molto sofferta. Poesando ed Artisticando è parte di me stesso e della mia anima, ma è quello che devo fare. E' la decisione giusta. I motivi sono molto personali ed in quanto tali, non me la sento proprio di scrivere di più in proposito.

Verrò a trovarti di tanto in tanto e chissà mai che non ci si trovi da qualche altra parte... il Mondo di oggi è così piccolo, non trovi?

Come potrò mai ringraziarti per la tua attenzione e per le tue parole ? Grazie , grazie e ancora grazie e rinnovo gli auguri per l'anno nuovo appena iniziato, spero sia meglio di quello passato, per quanto mi riguarda non dovrebbe essere così difficile ! Un abbraccio.

red ha detto...

Ora posso abbracciarti in silenzio, accettando con un sorriso di non leggere più la meraviglia dei tuoi pensieri, ma non potevo farlo senza aprire del tutto il cuore e dirti cosa sento provenire da te e andare verso te. Rispetto profondamente le tue ragioni e sorrido al pensiero che siano ben custodite. L'anno che è appena iniziato sarà come sarà, così come i desideri ci saranno sempre ed anche le delusioni. Però io sono convinta che il bilancio di un anno non si debba mai fare su sé stessi, ma sempre su ciò che si ha intorno e che si trova sotto la propria responsabilità: se quello è positivo, se è cresciuto, se è migliorato o anche solo non uscito da un margine faticosamente costruito, allora anch'io sono positiva, cresciuta, migliorata. In ogni senso. Ti stringo forte e spero non ti dispiaccia sapere che ti terrò stretto, nel mio cuore, per un po'. A presto. Non nascondere la bellezza che possiedi.

P.S. Il Mondo è piccolo, sì. Sarò felice di scavalcarlo per stringerti le mani :), in qualunque modo possa acadere.