La visione interiore...a quest'ora.

(Particolare) Conservato presso il

Sto per preparare la cena. Questa sera sarà particolarmente piacevole, perchè mi accingo a farlo con la mente occupata da un pensiero così accattivante da coinvolgermi interamente. Triterò lo scalogno senza perdere neppure una molecola del suo penetrante profumo e il rosso dei pomodorini saetterà nel tegame dorato d'olio come una pennellata di Poussin!
Preparerò la cena rimuginando sulla visione interiore. Mi capita sempre più spesso di pensare che la rete sia un'occasione importante per sperimentare la mia visone interiore. In molti modi. I rapporti umani che sono nati, che hanno preso forma grazie al mio spazio in rete, hanno molto a che vedere con la visione interiore della bellezza. Le parole scritte, che le persone lasciano alla deriva del web, sono a volte visioni autentiche, reali. Quando poi le persone diventano voci, la visione si allarga, si espande, incredibilmente. Forse riesco a godere della bellezza racchiusa in un dipinto perchè esso è muto? Ed è forse per questo che posso ammirare la bellezza di una personalità ascoltandone la voce senza vederne l'aspetto? La bellezza. la visione di essa, passa per una mancanza, un'imperfezione della percezione che costringe ad aprire altri occhi, altre orecchie...? Ed è possibile riprodurre lo stesso meccanismo in presenza di qualcosa che sia interamente percettibile da tutti i sensi? Vado a preparare la cena.

10 commenti:

Barbara ha detto...

Ci mettiamo anche parecchio del nostro, però... Per fortuna la maggior parte delle volte non corriamo il rischio di rimanere delusi. D'altra parte, una volta che l'opera è "uscita di casa", non appartiene più all'autore e ognuno può vederci riflesso un po' di sé. È un ricordo del liceo: allora non ero molto d'accordo, ma forse è vero.
Comunque "Se ti vœ fâ invidia a o vixin, metti in-a çioula in tu cassoulin". Non c'entra un fico secco, ma il profumo del tuo scalogno nell'olio caldo si sentiva fin qui. Si vede che c'era vento di mare...

ariodante76 ha detto...

God, how I wish I could cook like you... it turns a "house" into a cozy "home" or so I believe! I can smell the minced shallots and cherry tomatoes in the olive oil...

I have experienced the exact same phenomenon with my internet friendships. Why is it so? Does the absence of the person in front of us, visible, somehow heighten our other senses, or even create new ones? Do they slowly reveal themselves to us, like figures emerging from dense fog? Are the ways to our hearts and minds more accessible with such intangible connections?

I am mystified, and very pleased at this phenomenon. Think of me as you lift your fork and wine glass, my dear, true friend.

Dani

anto bee ha detto...

red ha detto...

Barbara, Dani, Anto,
grazie e un bacio alla bellezza particolare dei vostri pensieri e del vostro modo di esprimerli, grazie....

enzorasi ha detto...

la bellezza della visione interiore è il riflesso della nostra in toto; in alcuni esseri umani si libera più facilmente e scappa fuori dalle mani dagli occhi o dalla voce. Si palesa in modo fulmineo o progressivo e suadente, è la nostra culla cosmica...dovrebbe essere anche il nostro approdo finale. La malinconia che proviamo a volte è forse il dubbio di non incontrarla mai più e doverla inutilmente inseguire per tutta la vita. Red ci si arresta quando ne incrociamo il volto, uno sguardo, un sentore in qualsiasi contesto e in qualsiasi ambiente. In queste tue pagine è passata più volte, noi siamo qui nella speranza di intravederla magari di sfuggita. A volte si impossessa di te e tu ce lo racconti.

red ha detto...

C'è una dolcezza a me sconosciuta nelle tue parole Enzo. Al di là del significato di ciò che esprimono. Le hai disposte secondo un'armonia che non conoscevo, particolare, molto bella. Perdonami se te lo chiedo qui, ma perché pubblichi spesso parole del tuo passato? Sono splendide visioni, ma non credo siano più l'immagine fedele di ciò che sei tu ora. Questa dolcezza, ad esempio. Non l'avevo ancora sentita venire da te. Spero di poterla leggere ancora. Ovunque.

enzorasi ha detto...

Non chiedermi chi sono o come sono. Non so risponderti Red, forse non voglio: scrivo come leggi, se dovessi ogni volta uscire da me, guardarmi da fuori e poi raccontarmi il risultato finale sarebbe diverso. Sei tu che d evi leggermi e scoprirmi se vuoi, tu egli altri. Io vivo la mia dimensione dentro le stagioni delle mia vita con animo mutevole... a volte mi sorpprendo anch'io e sorrido.

red ha detto...

Enzo
Sai..un paio di cose che dici nel tuo commento sarebbero sufficienti, più che sufficienti, a convertire il nostro piccolo dialogo in un sorridente saluto da lontano. Rappresentano piuttosto chiaramente il limite del nostro cammino condiviso. Ci mettono di fronte alla realtà innegabile di avere presupposti diversi nell'intraprendere il percorso, un diverso modo di camminare, un diverso scopo. Cerco di spiegarmi meglio, con tutti i limiti prevedibili qui.
Ho aperto questo blog, il primo, come imboccando un sentiero. È ancora così. Scrivere qui dei post è del tutto simile a ciò che faccio quando vado a camminare sulle colline o sui monti del pre-Appennino: mi guardo intorno, assaporo, tocco, respiro aria pulita, cerco sbocchi ai miei pensieri. Lo faccio da sola. Sono sola, senza il timore di esserlo. Non penso che qualcuno possa vedermi o guardarmi mentre cammino qui; sono soddisfatta pienamente nel momento stesso in cui pubblico, ma non perché mi aspetto che qualcuno legga. Pubblicare, rendere pubblico un post, non è solo renderlo visibile alla rete. È la sua forma tangibile. È stato pensato così, strutturato così. Una bozza è uno schizzo, un'idea ancora informe. Un post è materiale; ha un peso specifico, produce un suono. Ho incontrato moltissime persone sul mio sentiero, semplicemente perché sovrapposto al loro. Una via Francigena verso una meta importante, simbolica. Pellegrini in marcia. Io cammino così. Mi avvicino, mi affianco, ammiro prima di tutto la bellezza che so appartenere ad ogni persona. Camminando si instaura un dialogo piccolo, ma importante. Fino ad ora ho sempre avuto la fortuna di camminare accanto a persone estremamente sincere, vere. Con alcune il dialogo è più fitto, ricco di contraddittorio, o di scambi emotivi. Con altre la verità del loro modo di essere si esprime in pochissime parole schioccanti come folgore: non scrivono qui per mesi, poi con una sola apparizione illuminano di nuovo ciò che sono e ciò che sono io. Vedo il mondo dei blog come un laboratorio fisico, atomico. Popolato di particelle cariche di energia, perennemente in movimento. Nessuna resta ferma aspettando di essere scoperta. Per questo dico che se dovessi tenere conto della tua richiesta, continua da quando sei comparso sul mio cammino, di essere scoperto, avvicinato, conosciuto, io non potrei fare altro che allontanarmi. Non per volontà, ma per ineluttabile logica. Però....da quasi subito ho avuto la sensazione che se riesco a togliere ogni volta che ti incontro la possente sovrastruttura sotto cui ti nascondi...se riesco a non essere distratta dai mille abbellimenti che aggiungi alla tua vera personalità, potrò quasi certamente vedere davvero la bellezza che possiedi, e che posso solo intuire, coperta com'è da sontuose e lussureggianti fioriture. Per questo ho sospeso la lettura del tuo libro virtuale. Per questo leggo sempre i tuoi post di blogger ma non commento. Leggerti nel tuo ambiente appesantisce i pensieri. Troppe potature. Leggerti qui invece dà di te una visione differente. Qui sei più pulito, più desolatamente bello. Si vedono i tuoi rami rinsecchiti e morti, si intuisce la tua età e l'inutilità della tua copertura. È come se ti liberassi da solo di molto del tuo peso scrivendo qui. E allora mi dico:- camminiamo vicini ancora un po'.
Non aspettarti però da me le cose che dici sopra; per essere certa di poter condividere con ancora maggiore limpidezza te lo ripeto: io non ti chiedo chi sei, non ti chiedo come sei, non voglio scoprirti o capirti. Vorrei poter avvicinare le cose belle che fanno parte di te. Lasciale uscire. Se vuoi.

enzorasi ha detto...

Da lontano? Perchè? Io non ti chiedo nulla in modo assoluto Red, nulla come prendere o lasciare. Non è la mia una richiesta a commentare da me, non psoo credere che tra noi sia sorto questo equivoco.
Se leggendomi qui entri di più e meglio dentro il mio senso ed esso diventa nostro io sono contento.
Il mio blog è estremamente diverso... lo sai lo leggi. Diverso perchè diversi siamo tutti e meno male, faccio uscire tutto quello che posso mi pareva evidente, sono certo che te ne sei resa conto. Con immutata stima.

red ha detto...

È difficile parlare di queste sfumature da qui e tu ne hai moltissime. Troveremo il modo di capirci.