Conservato presso il Saint Louis Art Museum
Poema 5
Para que tú me oigas
mis palabras
se adelgazan a veces
como las huellas de las gaviotas en las playas.
Collar, cascabel ebrio
para tus manos suaves como las uvas.
Y las miro lejanas mis palabras.
Más que mías son tuyas.
Van trepando en mi viejo dolor como las yedras.
Ellas trepan así por las paredes húmedas.
Eres tú la culpable de este juego sangriento.
Ellas están huyendo de mi guarida oscura.
Todo lo llenas tú, todo lo llenas.
Antes que tú poblaron la soledad que ocupas,
y están acostumbradas más que tú a mi tristeza.
Ahora quiero que digan lo que quiero decirte
para que tú las oigas como quiero que me oigas.
El viento de la angustia aún las suele arrastrar.
Huracanes de sueños aún a veces las tumban
Escuchas otras voces en mi voz dolorida.
Llanto de viejas bocas, sangre de viejas súplicas.
Ámame, compañera. No me abandones. Sígueme.
Sígueme, compañera, en esa ola de angustia.
Pero se van tiñendo con tu amor mis palabras.
Todo lo ocupas tú, todo lo ocupas.
Voy haciendo de todas un collar infinito
para tus blancas manos, suaves como las uvas.
mis palabras
se adelgazan a veces
como las huellas de las gaviotas en las playas.
Collar, cascabel ebrio
para tus manos suaves como las uvas.
Y las miro lejanas mis palabras.
Más que mías son tuyas.
Van trepando en mi viejo dolor como las yedras.
Ellas trepan así por las paredes húmedas.
Eres tú la culpable de este juego sangriento.
Ellas están huyendo de mi guarida oscura.
Todo lo llenas tú, todo lo llenas.
Antes que tú poblaron la soledad que ocupas,
y están acostumbradas más que tú a mi tristeza.
Ahora quiero que digan lo que quiero decirte
para que tú las oigas como quiero que me oigas.
El viento de la angustia aún las suele arrastrar.
Huracanes de sueños aún a veces las tumban
Escuchas otras voces en mi voz dolorida.
Llanto de viejas bocas, sangre de viejas súplicas.
Ámame, compañera. No me abandones. Sígueme.
Sígueme, compañera, en esa ola de angustia.
Pero se van tiñendo con tu amor mis palabras.
Todo lo ocupas tú, todo lo ocupas.
Voy haciendo de todas un collar infinito
para tus blancas manos, suaves como las uvas.
Pablo Neruda
dalla Raccolta
Veinte poemas de amor y una canción desesperada
Poema 5
Affinché tu mi ascolti
le mie parole
a volte si assottigliano
come le orme dei gabbiani sulle spiagge.
Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani tenere come l'uva.
E le vedo le mie parole lontane.
Più che mie sono tue.
Vanno arrampicandosi al mio consunto dolore come edera.
Si arrampicano così lungo le pareti umide.
Tua è la colpa di guesto gioco crudele.
Fuggono dal mio rifugio oscuro.
Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.
Prima di te hanno popolato la solitudine che abiti,
e sono solite più di te alla mia tristezza.
Ora desidero che dicano ciò che desidero dirti
perché tu ascolti loro come voglio che ascolti me.
Il vento dell'angoscia ancora suole sospingerle.
Uragani di sogni ancora talvolta le atterrano.
Si ascoltano altre voci nella mia dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di consumate suppliche.
Amami, compagna, Non abbandonarmi. Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.
Ecco si colorano del tuo amore le mie parole.
Tutto ti prendi tu, tutto ti prendi.
Vado facendo di tutte una collana infinita
per le tue bianche mani, dolci come l'uva.
le mie parole
a volte si assottigliano
come le orme dei gabbiani sulle spiagge.
Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani tenere come l'uva.
E le vedo le mie parole lontane.
Più che mie sono tue.
Vanno arrampicandosi al mio consunto dolore come edera.
Si arrampicano così lungo le pareti umide.
Tua è la colpa di guesto gioco crudele.
Fuggono dal mio rifugio oscuro.
Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.
Prima di te hanno popolato la solitudine che abiti,
e sono solite più di te alla mia tristezza.
Ora desidero che dicano ciò che desidero dirti
perché tu ascolti loro come voglio che ascolti me.
Il vento dell'angoscia ancora suole sospingerle.
Uragani di sogni ancora talvolta le atterrano.
Si ascoltano altre voci nella mia dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di consumate suppliche.
Amami, compagna, Non abbandonarmi. Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.
Ecco si colorano del tuo amore le mie parole.
Tutto ti prendi tu, tutto ti prendi.
Vado facendo di tutte una collana infinita
per le tue bianche mani, dolci come l'uva.
Traduzione Red
Johann S. Bach Suite per orchestra n°3 in re maggiore
Secondo movimento "Aria sulla quarta corda"
Misha Quint violoncello
Svetlana Gorokovich piano
6 commenti:
Hola Red. Que tal?
Te deseo un feliz año 2012, lleno de salud, amor y armonía.
Un abrazo
usare l'amore e la donna nel tentativo di rimuovere l'angoscia esistenziale che lo divora? Ma l'angoscia si divide in due..grazie della bella taduzione.
Ciao Antòniu,
che gioia trovarti qui! Ricambio gli auguri con tanto affetto e tutta la mia gratitudine per la tua presenza cara e vera.
Un abbraccio fortissimo
Anonimo gentile,
...m' incuriosisce molto la tua lettura del Poema di Neruda. Esattamente cosa intendi per "usare"? E dove vedi, nei versi, il tentativo di "rimuovere l'angoscia"? Sarei davvero felice di conoscere più a fondo queste tue considerazioni, spero che accetterai il mio invito a scrivere ancora.
Nell'attesa...grazie per aver apprezzato la mia traduzione...
ciao cara Red,
e poi sarei io quello bravo ?
i tuoi post sono troppa cosa... c'è di tutto in questa casa... il quadro è molto bello...
ciao grandissima Red, un abbraccio forte, un saluto
Ciao Massimo,
sei una gioia vera...in ogni senso della parola.
Ricambio con tutta la mia forza il tuo abbraccio...
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