Conservato presso le Gallerie dell'Accademia, Venezia
Per Adele: may this give love to thee...
Sonnet XCVII
How like a winter hath my absence been
From thee, the pleasure of the fleeting year!
What freezings have I felt, what dark days seen!
What old December's bareness everywhere!
And yet this time removed was summer's time;
The teeming autumn, big with rich increase,
Bearing the wanton burden of the prime,
Like widow'd wombs after their lords' decease:
Yet this abundant issue seemed to me
But hope of orphans, and unfathered fruit;
For summer and his pleasures wait on thee,
And, thou away, the very birds are mute:
From thee, the pleasure of the fleeting year!
What freezings have I felt, what dark days seen!
What old December's bareness everywhere!
And yet this time removed was summer's time;
The teeming autumn, big with rich increase,
Bearing the wanton burden of the prime,
Like widow'd wombs after their lords' decease:
Yet this abundant issue seemed to me
But hope of orphans, and unfathered fruit;
For summer and his pleasures wait on thee,
And, thou away, the very birds are mute:
Or, if they sing, 'tis with so dull a cheer,
That leaves look pale, dreading the winter's near.
testo Shakespeare's Sonnets
Sonetto 97
Quanto come un inverno è stata la mia lontananza
da te, fonte di piacere del passato anno!
Qual gelo ho provato, che giorni bui ho vissuto!
Quanta desolazione da vecchio Dicembre in ogni dove!
Eppure questo tempo passato era un'estate;
Il prolifico autunno, grandioso di generosa crescita:
Gestante dell'incontrollato fardello della primavera,
Come grembo reso vedovo dalla morte del suo sire:
Così quest'abbondante nascere mi apparve
Nient'altro che attesa di orfani, e progenie senza padre;
Perché l'estate e la sua corte sono ai tuoi servigi,
Ed in tua assenza, neppure gli uccelli hanno voce:
da te, fonte di piacere del passato anno!
Qual gelo ho provato, che giorni bui ho vissuto!
Quanta desolazione da vecchio Dicembre in ogni dove!
Eppure questo tempo passato era un'estate;
Il prolifico autunno, grandioso di generosa crescita:
Gestante dell'incontrollato fardello della primavera,
Come grembo reso vedovo dalla morte del suo sire:
Così quest'abbondante nascere mi apparve
Nient'altro che attesa di orfani, e progenie senza padre;
Perché l'estate e la sua corte sono ai tuoi servigi,
Ed in tua assenza, neppure gli uccelli hanno voce:
O, se cantano, lo fanno con tono così cupo,
Che le foglie sembrano sbiadire, per timore del vicino inverno.
traduzione Red
Pierre Danican Philidor Quarta Suite
Aria in Musette
Gonzalo X. Ruiz oboe barocco
S. Francisco Early Music Ensemble Voices of Music
Walvis2007
6 commenti:
Felice anno nuovo cara Red!
Che sia un anno di infinita bellezza:) un abbraccio
Grazie carissima Viola,
auguri a te di un Buon Anno Nuovo.
L'infinita bellezza...c'è sempre credo; mi manca invece, fin troppo spesso, la capacità di vederla, di riconoscerla...mi permetto di indirizzare i tuoi auguri in quella direzione....non sono mai abbastanza...!
Un abbraccio affettuoso
Ciao Red,bellissimo post,molto stiloso e di gran classe,auguri cara Amica per un nuovo anno che porti a te tutto quello che il tuo cuore desidera.
Un bacio.
Grazie caro Achab, dolcissimo amico...auguri a te di ogni bene per un nuovo anno sereno.
Un bacio con tutto il mio affetto
Mia cara Red, non potevi farmi dono più gradito! Grazie infinite per questo tuo pensiero d'affetto, che porterò con me come un sorridente talismano nell'anno che sta per arrivare....E ora i "miei" auguri: "look what is best,that best I wish in thee..." (Sonnet 37)Un abbraccio,Adele
Grazie!! Sorrido e prendo a prestito...."this wsh "you" have, then ten times happy me" !!!!!
Auguri di un buon anno nuovo, sereno e pieno di ogni bene.
Un abbraccio
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