Il suono della Pittura


Un foglio di carta, liscia e opaca, quasi trasparente e di colore paglierino; un carboncino, sonoro e fragile, che scorre sul foglio; una pezza di stoffa, piccola, a coprire le dita, mentre ripercorrono la strada del carboncino. Semplice. Un piccolo e semplice rituale, per dar vita ad una meraviglia. Lo splovero, questo il nome della tecnica che ho cercato di descrivere nella sua essenzialità, è stato inventato per poter tracciare un disegno su una superficie non adatta al tratto di una matita. E', insieme all'incisione, uno dei modi con cui si trasferisce un motivo decorativo su un muro da dipingere a fresco; rispetto all'incisione, necessariamente più veloce e immediata, lo spolvero permette di riportare un disegno molto dettagliato, ricco di particolari. Fin qui niente di poetico; si tratta di una tecnica, molto efficace, usata dai pittori d'affresco da sempre. Essa prevede l'uso del tradizionale sacchetto di tela riempito di polvere di carbone, ma io ho assistito al suo utilizzo come ho descritto all'inizio e trovo il suono del carboncino che si spezza e cade e il suo scorrere sulla carta molto più affascinanti. Il tratto con cui il pittore ha delineato il disegno è davvero una strada, che viene percorsa più volte, con pazienza e perizia. Un volto, disegnato su carta da spolvero, è come un sentiero. Lasciata la matita lo si ripercorre con una punta metallica, spesso un ago da materassaio, ridisegnandone a piccoli fori ordinatamente affiancati i tratti. Poi il foglio, che visto in trasparenza ricorda una tela ricamata, viene appoggiato al muro fresco di intonaco e, tenendolo ben fermo, di nuovo si percorrono i tratti del volto, questa volta facendo scorrere un carboncino. Ho visto utilizzare questa tecnica con notevole abilità, necessaria perché i bastoncini di carbone che servono a percorrere un intero disegno sono molti; vengono premuti sulla carta e si consumano sotto le dita molto rapidamente, quindi è necessario sotituirli nel continuo cadere di frammenti e pezzi, a mano a mano che il pittore percorre tutto il disegno. Cadono producendo un suono particolare, che ricorda certi strumenti etnici,  un suono dolcissimo che si unisce a quello della carta, che il minimo soffio d'aria fa sollevare, e a quello della pezza di stoffa che passa ancora una volta sul sentiero ormai conosciuto, a far entrare per bene il carbone nei fori. Ciò che si ottiene, al termine di questo bisbiglìo di materiali, è una magia da bambini, uno di quei giochi di prestigio che vedi da piccolo e non dimentichi più........ e forse è proprio lo stupore antico e infantile che ne deriva a rendermi così caro questo momento della creazione di un affresco. Staccando il foglio dalla parete appare all'improvviso sul muro il disegno, preciso e dettagliato, fatto di puntini neri: il sentiero tracciato sulla carta dalla matita del pittore. L'intonaco accoglie i puntini di carbone e li fissa a sé, in attesa dell'ultima paziente passeggiata che il pittore farà, seguendo il disegno con pennello e colore. Magia, silenziosa e indelebile: talvolta i puntini rimangono visibili ad affresco ultimato, ricordando il paziente lavoro di costruzione dell'architettura fragile e delicata su cui esso nasce e prende vita. La figura della Sibilla Libica, dipinta da Michelangelo sulla volta della Cappella Sistina, reca ancora questo tracciato sospeso, commovente nella concretezza del suo esistere.

15 commenti:

grigioazzurro ha detto...

Dopo essermi immerso nelle tue parole, ho la sensazione di poter guardare in un altro modo. Amare qualcosa significa entrarci dentro.. e tu ci riesci perfettamente. Buona giornata red.

red ha detto...

Grazie grigioazzurro...sono profondamente commossa dalle tue parole...gratificata dalla tua gentilezza.

Sei davvero un cielo..grigio e azzurro insieme...così ti vedo...

Un abbraccio, buona domenica

Achab ha detto...

Ciao Red,bellissimo post,grazie alle tue parole i miei occhi vedono quello che i tuoi occhi hanno visto.
Buona domenica.
Un bacio.

red ha detto...

Grazie Achab,
buona serata
un bacio

LIRIO ha detto...

Un privilegio pasear por tu bellísimo blog.
Siempre aprendo algo nuevo cuando vuelvo a Miguel Ángel.
Gracias, un beso

ariodante76 ha detto...

Red,
Whilst reading your finely detailed analysis of the fresco technique, I thought about frescoes painting on high-vaulted ceilings. Imagine, hundreds of years ago, what it must have been like to gaze upward, admire a fresco, yet never have the possibility to examine each detail. It would be like looking up at the night sky, without the aid of a telescope. How truly privileged we are, to look at images of the Sistene Chapel, panel by panel,in books and on the internet... how truly blessed we are.

ariodante76 ha detto...

*frescoes painted. I inevitably read your blog at strange hours! ;-)

Anonimo ha detto...

Sembra davvero di sentirlo, questo "bisbiglio di materiali".
Grazie per questa preziosa lezione: sapevo della tecnica dello spolvero, ma mai l'avevo considerata così da vicino. Imparare così è molto, molto piacevole.
Anna

Costantino ha detto...

Vengo qui,ancora una volta per imparare.Mi siedo sull'ultimo banco,da scarso ma appassionato
"tifoso" dell'arte antica,lascio dietro le spalle il fardello dei miei problemi e delle mie delusioni,e cerco di imparare
il più possibile del mondo della grande pittura.
Dopo,riprendo il mio fardello,appagato per avere appreso qualcosa di molto interessante.In attesa di ritornare.

red ha detto...

Ciao Liz,
un privilegio per me che tu passi da qui! Mentre ti scrivo ho il tuo blog aperto davanti a me e sono estasiata dalla preziosità dei tuoi angeli...
Ti abbraccio con affetto e arrivo da te!

red ha detto...

Dearest,
your consideration about admiring a fresco wlthout technology support is really interesting. Watching a documentary about restoring a ceiling, I learned about " il vezzo dell'artista"...it means that the Maestro, while painting the fresco, added many details wich couldn't be seen by people below...... only for the pleasure of his love for painting.......only for himself. La volta della Sistina, if watched closely, shows many tricks, used by Michelangelo to give the idea of consistency of painted figures and scenes.....Technology gives men new points of view on Art, so one can admire the beauty of a ceiling and be moved by the arstist's gestures in creating. It' s a blessing......as much as it' s been meeting your sense of Beauty.

Un forte abbraccio

red ha detto...

Grazie Anna,
è davvero bello ritrovare la tua voce...
Ti abbraccio

red ha detto...

Ciao Costantino,
sono davvero commossa e gratificata dalle tue parole...pur non essendo del tutto convinta di meritarle!

Accetta il mio abbraccio come segno di gratitudine e porta un saluto a Giada per me.

Giada ha detto...

Le figure di Michelangelo sono possenti, scultoree, quasi che lui "pensasse" da scultore anche nella pittura.
Grazie per avere descritto così bene la tecnica dello spolvero, un po' l'avevo studiata a scuola, ma scritta da te si percepisce proprio l'emozione dell'opera che va crescendo.
Un saluto e a presto!

red ha detto...

Ciao Giada,
sì, davvero le figure dipinte di Michelangelo hanno la forza delle sue sculture.....ed anche l'eleganza e la leggerezza che lui sapeva infondere al marmo......grazie per la gentilezza delle tue parole.... un caro saluto e a presto!