In love with Shakespeare (9)






Sonnet CXVI

Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments. Love is not love
Which alters when it alteration finds,

Or bends with the remover to remove:

O, no! it is an ever-fixed mark,

That looks on tempests and is never shaken;

It is the star to every wandering bark,
Whose worth's unknown, although his height be taken.
Love's not Time's fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle's compass come;
Love alters not with his brief hours and weeks,
But bears it out even to the edge of doom.
      If this be error and upon me proved,
     I never writ, nor no man ever loved.





 Sonetto 116

Non sia mai ch'io ponga impedimenti
all'unione di anime fedeli; Amore non è amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l'altro s'allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
      se questo è errore e mi sarà provato,
     io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.


Traduzione: ShakespeareWeb 

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande, grandissimo Shakespeare. Una pesantissima piuma, soffice ma non consolatoria, sulle nostre incertezze. Nutre l'anima.
Il video è così bello da perdersi nel vederlo e rivederlo...
Ms

red ha detto...

Il video è molto bello da guardare, ma non altrettanto da"provare"...un cuore che crede all'illusione dell'amore è un cuore gonfio di sofferenza...l'ho scelto per illustrare questo sonetto perchè ne è il controcanto, l'amore è un faro nella tempesta..la tempesta è l'assenza d'amore..o l'illusione. Grazie Ms, ciao.

Anonimo ha detto...

E' vero ciò che dici.
Il video rappresenta bene tutto ciò, restituisce con spietata delicatezza il travaglio interiore.
E perdersi nel vederlo non significa altro che rivedere se stessi, in un momento della vita che soltanto noi conosciamo.
Questa è la forza del cinema con la C maiuscola, quello non urlato ma denso di affilatissimi silenzi sospesi, di atmosfere malinconiche, nostalgiche e, perchè no, talvolta
forse terapeutiche.
Ms

red ha detto...

Terapeutiche...sì...per giungere in fondo al dolore occorre guardarlo negli occhi...è più facile ed aiuta un po' di più quando sono belli come questi.

CoB ha detto...

"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana". Già.