In tempo

Gladys Cooper, The Twilight Zone: Night Call (1964)
Non ho attivato l'accesso a internet tramite telefonino, uso lo smartphone come un telefono di casa, ma proprio uno di quelli fissi al muro, e questo sta cominciando a produrre certe conseguenze. Il fatto è che la maggior parte, per non dire la totalità, delle persone che incontro non prende neppure in considerazione l'ipotesi che ci sia chi non viaggia con il telefonino addosso sempre connesso alla rete. L'altro giorno, ad esempio, mia figlia ha dovuto rientrare da scuola causa una leggera febbre e la segreteria della scuola mi ha telefonato. Avevo il telefono in soggiorno, come quasi sempre, ed ero in tutt'altra parte della casa, così non sono riuscita a raggiungerlo in tempo e a rispondere. Ho immediatamente richiamato e ho percepito chiaramente il disappunto della persona all'altro capo, come se stesse pensando: cosa stavi facendo di così importante da non rispondere a una chiamata della scuola? Quasi volevo dirlo che non avevo risposto perché il telefono era in un'altra parte della casa, ma ho temuto di non essere creduta e ho lasciato perdere. Quanto tempo ci è voluto per dare forma a questa convenzione?...due, tre anni al massimo e le persone come me, molte o poche che siano, sono uscite dall'immaginario collettivo. Faccio parte, felicemente, di una minoranza. Omologarmi al comportamento che ci si aspetta da un possessore di smartphone non sarebbe difficile, ma dovrei rinunciare al tempo, al mio tempo, e alla solitudine buona, quella che ti permette di riposare. Non ci penso proprio. Sono una donna del Novecento e non saprei in quale altro modo muovermi in questo mondo confuso ed emotivamente instabile se non con i tempi e i modi del mio secolo. Oltretutto vivere questo presente con gli strumenti un po' arretrati e rozzi del mio passato di appartenenza è un'avventura piacevole, a volte ho la sensazione di provare quello che probabilmente provano le api, le farfalle, i bombi, quando ronzano o svolazzano attorno a una corolla per un giorno intero come fosse l'evento più importante del mondo e intanto, intorno, nessuno se ne accorge.

2 commenti:

viola ha detto...


"... a volte ho la sensazione di provare quello che probabilmente provano le api, le farfalle, i bombi, quando ronzano o svolazzano attorno a una corolla per un giorno intero come fosse l'evento più importante del mondo e intanto, intorno, nessuno se ne accorge."

E intanto, intorno, nessuno pare si accorga di quello che sono, di quello che siamo davvero ...

Grazie Red, sempre splendide poetiche osservazioni le tue; quella qui sopra mi piace in particolar modo ... e sarei felice di poterla mettere nel mio blog insieme a qualche foto se me lo consenti GRAZIE

red ha detto...

Viola, certo che sì, è un bellissimo regalo che fai alle mie parole! Scusa se rispondo con così tanto ritardo, ma non avevo visto il commento. Non vado mai su blogger, guardo il blog dalla home e spesso sono così distratta che non vedo nemmeno quello che sta nell'ultimo post. Confido nella peculiarità dei blogger, che è quella di dare al tempo un valore totalmente diverso rispetto a quello che gli si dà nella comunicazione social. Nel mondo dei blog non valgono le regole che negli ultimi anni hanno stravolto la comunicazione in rete. I blog non sono social e non sono finti. Ci sono così tanti sentimenti, non emozioni, raccolti nei nostri blog, sentimenti lasciati qui in un tempo che a guradarlo ora sembra lontanissimo. Ma i sentimenti non mentono e ricordano che eravamo veri, tutti noi che ci parlavamo da qui: tu, Achab, Massimo, Adele, Costantino, Unbrivido, Giuseppe...tutte le persone che ho incontrato e i cui sentimenti non dimentico. Grazie di avermi scritto e di leggere ancora. Non so dirti la consolazione che mi danno questi tuoi lievi, sinceri passi fra le mie parole. Grazie di cuore. Un fortissimo abbraccio.