"Cortigiani, vil razza dannata..." Placido Domingo

(Particolare) Conservato presso la


teresa59


Torno nell'atmosfera drammatica del secondo Atto di questo memorabile Rigoletto, seguendo un istintivo percorso del tutto personale, e rimango affascinata dalla costruzione estremamente accurata ed evocativa di questa scena. Ho superato l'indecisione iniziale, che mi ha frenato nella scelta del riferimento pittorico, ed ho inserito un dettaglio dalla "Lezione di Anatomia" di Rembrandt, perché l'aspetto dei "cortigiani" che attorniano Rigoletto richiama con prepotenza alla mia mente i volti che emergono da quel dipinto. Tuttavia la tentazione di fare riferimento alla Corte dipinta dal Mantegna , nella Camera degli Sposi del Palazzo Ducale di Mantova, è stata molto forte. Ho ricordato le due sensazioni più intense che ho provato al cospetto degli affreschi della Camera Picta: l'esiguità della stanza e la solennità della Corte dipinta, esaltata proprio da quella. Non c'è negli affreschi del Mantegna un vero e proprio affollamento di volti, che possa trasmettere la sensazione di una Corte numerosa, ma la varietà delle espressioni, alcune delle quali piuttosto altere e distaccate, rende perfettamente l'idea di cosa dovesse comportare trovarsi al cospetto del Duca Gonzaga: l'indiscutibile certezza della propria inferiorità sociale e culturale. Nella scena del Rigoletto questo si avverte chiaramente; nessuno dei cortigiani è in realtà interlocutore del Buffone di Corte, ma le loro espressioni sprezzanti e distaccate danno vita al fossato ideale che separa un buffone dal resto della Corte: Rigoletto è spesso a terra, sopraffatto dalla propria condizione di  inferiorità, che a tratti diventa solitudine e delirio, quasi egli si muovesse fra sagome dipinte in una scena ancor più immaginaria. Mi incanta la disposizione dei "cortigiani", l'insieme di profili e di frontali che sono stati pensati e disposti con cura per dare a chi guarda la sensazione di una scena viva e in movimento; mi incanta e mi dà l'impressione di trovarmi di fronte ad un bozzetto o ad uno studio di Anatomia di Leonardo. A questo punto il richiamo al dipinto di Rembrandt è inevitabile per me: l'aspetto dei cortigiani, la luce, la loro attenzione rivolta unicamente verso un punto della scena pittorica, sono specchio di altri gentiluomini, che hanno la stessa attenzione "dipinta" sui visi, rivolta coralmente verso Rigoletto ed egli, unico attore della propria disperazione, si muove su questa scena così semplice in apparenza eppure così complessa, in cui sembra che il pensiero stesso si faccia tratto visibile e si conceda agli occhi di chi ascolta.


Mantova , 4-5 set 2010 Rai
Rigoletto Placido Domingo
Gilda Julia Novikova
Il Duca di Mantova Vittorio Grigolo
Sparafucile Ruggero Raimondi
Maddalena Nino Surguladze
RAI Orchestra
Zubin Mehta - Marco Bellocchio - Vittorio Storaro

8 commenti:

enzorasi ha detto...

Scelta ardua dal punto di vista figurativo: La Corte del Mantegna possiede a mio pare un maggior spirito sarcastico. Questo Rembrandt ha una pacatezza nobile che non si accorda col MIO senso della corte, forse a causa della pessima opione che ho io delle corti in generale.

Francesco Zaffuto ha detto...

Molto bella l'interpretazione di Domingo che riesce a comunicare una grande drammaticità. La partitura però è destinata a una voce di baritono. Ti passo un link del baritono Wixell che vale la pena di ascoltare ciao
http://www.youtube.com/watch?v=JULs5RoCEgM&feature=related

Anonimo ha detto...

che dire...
stupefacente...

un abbraccio cara Red, ciao ciao e grazie della visita

ariodante76 ha detto...

Cara Red,
Thanks for exposing me to this masterpiece... how Rembrandt is able to depict keen observation so differently in each figure is nothing short of genius.

The chiaroscuro and the delicate brushstrokes, especially in the collars, is a testament to our ability as humans to "see ourselves" in the most fundamental way possible. Even witnessing the pomp and circumstance of a royal court; this is an inherently human reaction.

Allow me this segue: I remember once reading that a university professor gave his (or her) students a final exam with only this very basic question written on the chalkboard - "Why?" Just that... no further instructions, no point of reference, or argumentative framework... just... "Why?"

I thought about how I would answer, if presented with such a daunting assignment... and this is my conclusion:

Our innate, human curiosity supersedes the five senses of our organisms, and we are able to perceive the world that surrounds us with these senses. And, it is precisely this curiosity that incessantly propels us to always seek the "why" in something, not just the when, where, what, and how. It is this critical point of distinction that defines our very humanity.

red ha detto...

Enzo,
certo la Corte del Mantegna è a tutti gli effetti una Corte, mentre quello scelto da me è un dettaglio dalla Lezione di Anatomia. Non si tratta quindi di gentiluomini di corte ma di medici, studiosi...tuttavia la disposizione delle loro figure sulla scena dipinta mi ricorda molto la soluzione scenica del Rigoletto di Bellocchio. Questo mi suggerisce adesso una riflessione, piccolissima...penso di prediligere, nella scelta dei dipinti legati al Rigoletto, l'apparenza a scapito della sostanza. Non sempre, certo, ma in linea di massima sì. Penso sia perchè il dipinto svolge nel mio post la funzione di una quinta..che parla all'occhio prima ancora che alla mente. Non ci avevo riflettuto mai prima..grazie, l'ho fatto ora grazie a te!

Un abbraccio

red ha detto...

Francesco,
grazie infinite per il link...magnifica voce che non conoscevo e magnifica presenza scenica, impeto e passione..un vero Rigoletto. Conosco l'interpretazione di Leo Nucci, ma pur riconoscendone la bravura la sua presenza scenica non mi ha mai emozionato più di tanto. Ingvar Wixell è una scoperta, che approfondirò con estremo piacere. Grazie!

Un caro saluto

red ha detto...

Massimo,
grazie...e grazie per l'abbraccio della tua presenza. Lo ricambio con tutto il mio istintivo e sincero affetto.

A presto
un sorriso

red ha detto...

Dani,
reading your thoughts and considerations is an enhancement for the entire me...no words to say..I just read with the same attention as if I were listening to. Sometimes I feel like I know your voice perfeclty. And I think that's true.

Please, never get tired to write here....

Ti abbraccio