"...a Stratford-on-Avon.."

Il Memorial Theater dedicato a Shakespeare a Stratford-on-Avon
 
<< Il mio primo mestiere, nel 1944, quando stavamo a Stratford-on-Avon dalle prozie Janie e Gracie, fu quello di guida, per autonomina, al monumento e alla tomba di Shakespeare, nella chiesa. Costavo tre pence al giro. La maggior parte dei miei clienti erano soldati americani. Shakespeare non sapevo chi fosse, salvo che in qualche modo era collegato col teatro di mattoni rossi dalla cui galleria gettavo croste di pane ai cigni. Ma la zia Gracie, ben prima che imparassi a leggere, mi aveva insegnato a recitare i versi incisi sulla lapide:

Bleste be ye man yt spares thes stones
And curst be he yt moves my bones. 

Benedetto l'uomo che rispetta queste pietre e maledetto colui che muove le mie ossa.

Le zie erano zitelle. Janie, maggiore d'età e d'ingegno, era un'artista. Da giovane aveva vissuto a Capri e disegnato schizzi di ragazzi nudi. Ricordava di aver visto Maksim Gor'kij e forse anche Lenin; e a Parigi era stata a una festa nello studio del pittore olandese Kees Van Dongen. Durante la Grande Guerra aveva lavorato, mi sembra, come infermiera. Chissà se la morte dei tanti bei giovani l'aveva spinta a dipingere le tele di San Sebastiano che giacevano sugli scaffali del suo studio? Era una lettrice instancabile di romanzi moderni. Mi diceva, più tardi, che gli scrittori americani scrivevano un inglese migliore e più limpido degli stessi inglesi. Un giorno alzò gli occhi dal libro e disse. " Che parola meravigliosa, arse! - e per la prima volta sentii il nome di Ernest Hemingway.
La zia Gracie era molto emotiva e molto sorda. Sua grande amica (e mia passione!) era la scrittrice irlandese Eleanor Doorly, che le fece conoscere i membri del Circolo di Dublino. Aveva della letteratura una visione tutta romantica. Nei giorni d'estate sedevamo a leggere sulle sponde dell'Avon. Di là dall'acqua c'era una riva chiamata Weir Brake, e la zia giurava che quella era la riva di Shakespeare dove fioriva il timo selvatico, ma io ci trovai solo ortiche e rovi. Leggevamo Song of Myself di Whitman, da un'antologia poetica intitolata The Open Road. Leggevamo The Windhover di Gerard Manley Hopkins; e leggevamo brani del libro di Eleanor Doorly su Marie Curie. La storia delle ustioni da radio che la Curie si era inflitta mi colpì profondamente.
Mi domando se zia Gracie non fosse l'ultima vittoriana a minacciare un bambino con lo spettro di Bonaparte. Una sera che facevo le bizze nel bagno mi gridò:" Se non la smetti, viene Boney a prenderti!" - e poi disegnò su un pezzo di carta un terribile bicorno nero con le gambe. Poco dopo, in un incubo, incontrai il cappello davanti a Hall's Croft, la casa della figlia di Shakespeare, e il bicorno si aprì come una valva pelosa e mi inghiottì. 
Ricordo anche una vivace discussione tra le zie, se "Misura per Misura" fosse uno spettacolo adatto a un bimbo di sei anni. Decisero che male non poteva venirne e da quella matinée in poi rimasi accalappiato. Il teatro di Stratford teneva libera l'ultima fila di platea fino al giorno della rappresentazione, e io all'alba correvo in bicicletta per assicurarmi un posto. Ho visto quasi tutte le grandi produzioni della fine degli anni Quaranta e degli anni Cinquanta - con gli Olivier, Gielgud, Peggy Ashcroft, e Paul Robeson nei panni di Otello - e per me esse restano lo Shakespeare supremo. Vissuti come li ho da ragazzo, ora non riesco a vedere uno di quei drammi senza provare un senso di perdita. >>



Brano tratto da: Ho sempre desiderato andare in Patagonia  (La formazione di uno scrittore)
di Bruce Chatwin
dalla raccolta "Anatomia dell'irrequietezza" Adelphi, 1996


Image: Incisione

6 commenti:

Sile ha detto...

Il bello è che imparo anche tante cose nuove :-)))))))))))). Un abbraccio Red. Sile

red ha detto...

Sei troppo cara, Sile! Approfitto del tuo passaggio per lasciarti un biglietto, se ripasserai, è una timida e imbarazzata richiesta di pescare tra le tue foto...di cui sono perdutamente innamorata. Intanto ti abbraccio con tutto il cuore.

Sile ha detto...

Tu puoi pescare da me quando vuoi... è solo una gioia per me. Qui oggi c'è un timido sole...spero scaldi anche te. Sile

red ha detto...

Sì..lo sento perfettamente...grazie Sile, per tutto. Un sorriso

Achab ha detto...

Ciao Red,molto bello il tuo post,mi piace Chatwin,e il brano presentato da te è notevole,e il video con Olivier è magia allo stato puro.
Buona serata.

Un bacio.

red ha detto...

Buongiorno Achab, un buongiorno febbricitante...ma buono! Grazie...un abbraccio.