"...non si vede bene che col cuore.."

Photo: Mogens Engelund

 
<<...Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina: "Ah!" disse la volpe, "...piangerò".
"La colpa è tua" disse il piccolo principe " io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero" disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo" disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno" disse la volpe "il colore del grano". Poi soggiunse: "Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora è per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
"Voi siete belle,  ma siete vuote" disse ancora. "Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perchè è lei che ho annaffiata. Perchè è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perchè è lei che ho riparata col paravento. Perchè su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perchè è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perchè è la mia rosa".
E ritornò dalla volpe. "Addio" disse.
"Addio" disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi" ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..."
"Io sono responsabile della mia rosa..." ripeté il piccolo principe per ricordarselo.>>


Brano tratto da "Il  Piccolo Principe"
di Antoine de Saint-Exupéry

10 commenti:

Sile ha detto...

Non ho protetto la mia rosa dal gelo, ma lei non se ne cura, aspetta solo la primavera. Un abbraccio Red.

red ha detto...

...che arriverà...e lei lo sa....un grande abbraccio Sile..

adamus ha detto...

Ciao Red, ho letto con piacere il racconto e mi hai ricordato che a giorni devo potare le mie rose e poi irrorare i rami con l'olio minerale per i parassiti. Buon weekend Carissima.

red ha detto...

Ricordo il bellissimo viaggio fotografico nel parco storico presso il quale si trova la tua casa...immagino le tue rose felici..curate e amate...la primavera comincia così..con un pensiero amorevole..un dono di tempo e attenzioni , ricompensato con una promessa di profumata bellezza...Buon weekend anche a te e grazie per il tenero promemoria.Ciao dolcissimo Adamus!

Anonimo ha detto...

molto bello questo brano !
ciao cara Red, stammi bene eh ?

red ha detto...

Ciao caro Massimo, se riesco a schivare l'influenza, che mi assedia mietendo vittime quotidianamente...riuscirò probabilmente a starti bene... Un abbraccio affettuoso..e stai bene anche tu!

Verdolina ha detto...

che bel blog... è stupendo..
complimenti davvero... il cuore si vede per chi sa vederlo... io adoro la storia del piccolo principe!:) Buona serata...

red ha detto...

Grazie Verdolina per i complimenti, molto graditi...buon weekend!

grigioazzurro ha detto...

adoro questo passaggio del libro.. ogni volta che lo rileggo sembra dirmi qualcosa in più.. Buona giornata!

Anonimo ha detto...

Quanto sono lontane dalla nostra epoca queste parole...
L'essenziale è invisibile agli occhi.
E' un concetto fondamentale, eppure oggi è messo da parte, oggi si insegna a vivere nell'apparenza.
Oggi l'abito fa il monaco.
Guardarsi intorno, ascoltare, è un'esigenza, tenersi informati è una necessità. Ma non affascina.
Per trovare l'essenziale dobbiamo voltarci altrove...
Ms