...una sera lontana di luglio...



Passeggiare nel proprio cuore è un viaggio meraviglioso...l'ho sempre inteso, e ancora lo intendo, come un percorso nella Bellezza; ho sempre avuto un bisogno indicibile di Bellezza, l'ho sempre cercata, avvicinandomi in vari modi, come la mia età mi permetteva di fare. Ho ricordi lontanissimi dei miei incontri con la Bellezza, intendo quella nascosta nelle cose intorno, quella che non grida, non parla quasi, ma profuma un istante per sempre..e se si è in grado di riconoscerla, di catturarne il profumo, rimane nel cuore, indelebile, intatta, per sempre, appunto. Ogni tanto, nel cammino del vivere, nel susseguirsi banale dei giorni e delle stagioni, mi ritrovo a camminare accanto alla Bellezza che ho raccolto strada facendo, sono felice nel constatare che non mi abbandona mai, non solo perchè divenuta ricordo, ma perchè il mio essere ne gode sempre lo splendore discreto, ne attinge forza e speranza, desiderio di vita..e di altra Bellezza. Non mi sono mai chiesta davvero cosa sia..cosa rappresenti la sua inspiegabile positività; mi sono sempre limitata ad andarle incontro a braccia aperte, felice che incroci il mio cammino, lasciandomi profumare dal suo respiro leggero, lasciandomi pervadere, senza se o ma, senza contorno, senza cornice.
Da qualche tempo si affaccia al mio cuore un ricordo particolare, rievocato per caso, ripescato da parole in libertà, e credo proprio sia il ricordo del mio primo incontro con il Bello, con l'Armonia delle cose. E' un ricordo molto profumato, sfumato ma intenso, colorato da toni che nessun dipinto potrebbe mai contenere, da una commozione che nessuna poesia potrebbe richiamare... è il ricordo di una casa rosa, una scala ripida dolcemente invasa da fronde d'arancio, profumate e vivaci, una sera lontana di luglio calda e dolce e in lontananza l'eco dei fuochi d'artificio a salutare San Giacomo...io piccola, con la mia famiglia alla finestra a godere lo spettacolo dei fuochi riflessi sulla superficie liscia del mare... e mia nonna, nella sua camicia da notte ricamata con il filo dei suoi desideri di sposa, che si appoggia al davanzale, accanto a me e mi sorride, nel profumo delle fronde d'arancio, nel fragore colorato della festa laggiù..poi mi dà le spalle sollevando le braccia in un gesto antico, senza tempo, sistemando i capelli per la notte...e davanti a me, nell'arco della finestra, appare il più bel dipinto, la prima immagine della Bellezza per me, la sua treccia bianca e lunghissima, sciolta dalla crocchia, ancora intrecciata con tutti i sogni di una vita, con i sorrisi, i sospiri e le attese, la sofferenza e la felicità...allungo una mano e la sfioro appena, adesso...non allora, accarezzo con le dita una bimba diventata nonna intrecciando giorni...con l'inconsapevole bellezza di un gesto semplice e intenso... con amore.


Painting:Albert Anker

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Struggente.
Gli anni spesso impastano i ricordi, ma talvolta - per rispetto - li conservano intatti nella loro bellezza.
Sono momenti, immagini, sguardi, gesti. Sono fotogrammi nobilitati dalla lentezza. Una meravigliosa, provvidenziale lentezza che la macchina del Tempo ha riservato per i nostri fotogrammi migliori.
Straordinaria descrizione, complimenti.
Ms

red ha detto...

Grazie, le tue parole sono troppo gentili ma, data l'autorevolezza, ne sono onorata. Un saluto, Red