La Bellezza...e tutto il resto.



Michelangelo Buonarroti
Volta della Cappella Sistina
Lunetta di Naason

È finito il thè. Una porta sbatte, girando sui cardini; sembra la messa in scena dell'indecisione. Comodo qui. Quando sei davanti ad un'opera d' arte, mi dicevo, tutte le brutture del mondo svaniscono come vapore e non c'è bisogno di dirselo. La Bellezza. Vivere pensando che non se ne possa fare a meno, per essere migliori. Cercarla, ovunque, e trovarla sempre. Facile. Sai come quando cominci a scalare una montagna, e assapori passo dopo passo ogni istante; la tua visione delle cose intorno e della montagna stessa cambia ad ogni scricchiolio del terreno che si sgrana, ad ogni tonfo di sasso calciato involontariamente. Sali e dapprima senti solo il desiderio e quello è già Bellezza. Si può vivere ai piedi di un desiderio, pensando di scalare. Ci si abitua alla Bellezza, ci si fa la bocca al suo sapore, così tanto che spesso se ne decifrano gli ingredienti e il piacere è tutto lì: crearla e cercarla, come luce, come salvezza. Le preferenze arrivano presto e con esse le svolte, i bivii, le spericolate escursioni sul limite estremo, per bruciare di luce. Ma è quando stai seduto di fronte ad un capolavoro e non lo sai.; è quando distogli lo sguardo a fatica da qualcosa che non preferisci, che non ti convince, che non illumina da lontano; è lì che riprendi a scalare. Stai davanti a qualcosa che se parlasse direbbe Bellezza, Perfezione; ma ti procura un senso di disagio, ha in sè qualcosa di...disarmonico, dissonante. Distrurba. E sei tu. Mettiti...siediti...stai ferma davanti a quel tratto, non guardare altrove, non irrigidirti...mi dico. È come quando percorri una riga di matita perfettamente, con un pennello intriso di ombra dorata; ora scendi giù e guarda: la Bellezza E Tutto Il Resto.
Il thé è finito. Anche i pasticcini. La porta non sbatte più.


 
Paolo Conte  Lupi spelacchiati